Storia

Il calesse stracolmo di bauli in pelle con i timbri delle dogane di Santos, Barcellona e Genova si ferma di fronte al cancello. Da lì il colle si vede quasi tutto, si vede il casale in cima, si possono contare gli ulivi. Peppino lo sa bene, per questo ha scelto di fare scendere lì sua moglie Iria e suo figlio Josè Alexandre, la sua famiglia brasiliana. Prende il piccolo Zezito sulle spalle e indica: “Guarda, a Ze’- dice così, in romanesco, poi però continua in portoghese -  Ista è a fazenda.”

Quella era la “fattoria”. E’ il Luglio del 1929. Ventidue giorni in mare aperto, e prima ancora sette di strada ferrata, da Curitiba a Palombara, per far conoscere a suo padre il nipotino José (Zezito, Zighito, Zé… ma che razza di nome gli hai messo ar pupo, Peppì?)
Quello Sul Colle era il casale, con il frantoio annesso, a cui faceva capo la tenuta di Colleveneziano, l’azienda agricola che già da mezzo secolo produceva olio extravergine dalle piante di leccino, carboncella, saviana, da rivendere in tutta Roma.
Da quel giorno, per tutti, divenne “ a fazenda”.